''Il coraggio di affrontare le sfide del mondo, come materialismo, relativismo e laicismo, senza cedere a compromessi e disposti a pagare di persona".[Repubblica]
Queste sono le parole di papa Benedetto XVI arrivato ieri a Savona alle 17 circa, è sceso da un elicottero bianco dell'Aeronautica militare.
Parole ormai note e ripetitive che, in teoria, dovrebbero scatenare uno scontro diplomatico tra lo Stato italiano e il Vaticano, invece niente, non una parola.
Le parole del santo padre sono un attacco alla costituzione italiana, Come sottolineato dall'art. 4 della sentenza n.203 della Corte Costituzionale, per la Costituzione Italiana la laicità è un "principio supremo dello Stato", che si struttura negli artt. 7, 8 e 20; "il principio di laicità, quale emerge dagli artt. 2, 3, 7, 8, 19 e 20 della Costituzione, implica non indifferenza dello Stato dinanzi alle religioni, ma garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà di religione, in regime di pluralismo confessionale e culturale."
Se il nostro Stato non fosse laico non potrebbe garantire la libertà di religione che è uno dei principi base della democrazia, la libertà di una persona sta alla base delle leggi che sono state promulgate nella nostra nazione.
Potrebbe sembrare paradossale ma colui che ogni giorno ci delizia con le sue parole portatrici di pace, sta di fatto incitando i suoi fedeli ad attaccare la nostra costituzione, in Italia questo è un reato.
Per l'ennesima volta non ci sarà nessuna protesta, il Vaticano è uno dei poteri forti in questo paese, il potere porta voti che a loro volta portano potere e noi ne subiamo le conseguenze.
La chiesa è sempre stata nient'altro che una grande superpotenza politica, che spesso ha sfruttato in prima linea persone buone come strumento di demagogia, sotto il protettivo occhio di un'entità invisibile e onnipotente che va servita e la cui misericordia va temuta.
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