di pugioba
Contro un tentativo di soggiogare ancora di più i lavoratori e le classi meno abbienti del Paese.
Contro un governo incapace di risolvere gli enormi problemi che, anche e sopratutto a causa del governo stesso, stanno attanagliando l'Italia.
Contro un impoverimento materiale e culturale dilagante.
Per un rinascimento di coesione, fratellanza e unità.
Lo sciopero proclamato dalla CGIL (le altre sigle sindacali, stranamente, sono in linea con governo e Confindustria...) chiama a raccolta lavoratori, disoccupati, pensionati, studenti, tutta la società civile, per dare un segnale forte, più che a Berlusconi e soci, all'Italia intera. Occorre cambiare rotta, ripensare il paese. La Finanziaria di Tremonti mina alla radice i diritti dei lavoratori, introduce il licenziamento facile disintegrando l'odiato (da loro) articolo 18.
Basterebbe un'unica giornata di coesione e questi cialtroni andrebbero a casa. Se l'Italia si fermasse, si unisse anche solo per un giorno, il vento del cambiamento li travolgerebbe.
E allora, facciamo soffiare il vento!
Chi non sciopera è d'accordo con loro.
Chi non sciopera non potrà lamentarsi.
Chi non sciopera si merita tutto questo e quello che verrà.
di dangp
È come se li sentissi: tanto non cambia niente, gli altri non scioperano, io non voto, i sindacati ci mangiano e basta, dobbiamo risollevarci dalla crisi, le aziende chiudono, e allora Prodi?
Dobbiamo scioperare anche per loro, perché non ci arrivano. Poveretti, poveri noi.
Contro un tentativo di soggiogare ancora di più i lavoratori e le classi meno abbienti del Paese.
Contro un governo incapace di risolvere gli enormi problemi che, anche e sopratutto a causa del governo stesso, stanno attanagliando l'Italia.
Contro un impoverimento materiale e culturale dilagante.
Per un rinascimento di coesione, fratellanza e unità.
Lo sciopero proclamato dalla CGIL (le altre sigle sindacali, stranamente, sono in linea con governo e Confindustria...) chiama a raccolta lavoratori, disoccupati, pensionati, studenti, tutta la società civile, per dare un segnale forte, più che a Berlusconi e soci, all'Italia intera. Occorre cambiare rotta, ripensare il paese. La Finanziaria di Tremonti mina alla radice i diritti dei lavoratori, introduce il licenziamento facile disintegrando l'odiato (da loro) articolo 18.
Basterebbe un'unica giornata di coesione e questi cialtroni andrebbero a casa. Se l'Italia si fermasse, si unisse anche solo per un giorno, il vento del cambiamento li travolgerebbe.
E allora, facciamo soffiare il vento!
Chi non sciopera è d'accordo con loro.
Chi non sciopera non potrà lamentarsi.
Chi non sciopera si merita tutto questo e quello che verrà.
di dangp
È come se li sentissi: tanto non cambia niente, gli altri non scioperano, io non voto, i sindacati ci mangiano e basta, dobbiamo risollevarci dalla crisi, le aziende chiudono, e allora Prodi?
Dobbiamo scioperare anche per loro, perché non ci arrivano. Poveretti, poveri noi.
Giusto lo sciopero ed il movimento di piazza, ma quello che più interessa è che si mobiliti tutta la nazione per far sentire la propria voce e indignazione, contro queste ignobili manovre di un governo capace solo di fare gli interessi di tutti tranne che del popolo.
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