Il G8 mercificato

Tra le tante fregature che dovrà subire la Sardegna per lo spostamento del G8 a l'Aquila, ve n'è una che riassume tutto il malessere economico causato dalla sciagurata decisione del premier: Antonio Marras non arrederà più le hall e le suite che ospiteranno i capi di governo.
Marras, direttore artistico della maison Kenzo e del marchio che porta il suo nome, dice: «L'obiettivo era quello di far lavorare gli artigiani, di far sì che le eccellenze sarde venissero messe in evidenza. Il summit sarebbe stato una vetrina straordinaria: tutto il mondo avrebbe potuto ammirare i manufatti realizzati in Sardegna».
Una "vetrina straordinaria" che avrebbe portato tantissima pubblicità per l'isola, per una regione che vive di turismo non è poco. Comunque la vetrina è stata rotta, niente più riflettori puntati sull'arte sarda e sulle bellissime coste.
A mo di elemosina, è stato proposto allo stilista di disegnare comunque le divise di stuart e hostess per l'Aquila, lui ha declinato l'invito dicendo: "quel tipo di divise, concepite per il summit a La Maddalena, per me sono fuori luogo".
Ci piace pensare che quel "fuori luogo" sia stato dettato dall'orgoglio che contraddistingue molti isolani, quell'orgoglio sano che ripudia la mercificazione delle menti pensanti.
Di questi tempi fatti di Marcolini cantanti e Ughetti prostrati ci voleva qualcuno che ci ricordasse cosa vuol dire dignità.

Commenti

  1. G8 in Sardegna? Per vincere le elezioni... Terremoto in Abruzzo? G8 in Abruzzo (che pubblicità per le Europee!)... Manca del tempo, ancora... Se succederà dell'altro, sono sicura, sarà spostato ancora: alla faccia dei terremotati!!!

    RispondiElimina

Posta un commento