Per capire cosa potrebbe accadere nel dopo Lodo, bisogna tenere presente diversi fattori:
Il Presidente del Consiglio non resterà con le mani in mano e farà votare in parlamento l'ennesima legge ad personam per bloccare i quattro procedimenti a suo carico: diritti tv Mediaset, corruzione Mills, Mediatrade e compravendita senatori. Una legge ad personam c'è già ed è bloccata al Senato, si tratta di una norma nascosta nella riforma del codice di procedura civile che toglie il valore di prova alle sentenze già passate in giudicato. Per le altre si vedrà.
Poi c'è il patto Fini-Bossi che è stato stipulato prima che la Consulta si pronunciasse sul Lodo: Fini ha garantito il suo appoggio per una candidatura leghista in Veneto alle Regionali e, in cambio, si è fatto promettere dal Senatur una consultazione permanente con la garanzia che le decisione vengano prese in tre. Se Bossi mantiene le promesse, Fini non dovrebbe mollare la triade e così si eviterebbero le elezioni anticipate. Naturalmente il Senatur non vuole assolutamente che si vada alle urne anticipatamente, ciò bloccherebbe l'iter della riforma federalista: «E senza quella riforma scoppia la guerra».
Un'altra questione di cui bisogna tener conto è l'atteggiamento dell'opposizione: se continuerà a tenere un profilo basso significa che non vuole le elezioni anticipate. Le parole di Franceschini e Bersani valgono poco, ci vuole qualcosa di più rumoroso che smuova le masse. Una discesa in piazza per protestare contro le parole del premier e gridare al paese l'importanza delle istituzioni democratiche sarebbe buon inizio.
E qui è il momento della fantapolitica:
Prima possibilità: Silvio si fa tutte le sue leggine ad personam promettendo di fare il bravo, il patto Bossi-Fini tiene, l'opposizione continua a rimanere blanda. Conseguenze: l'attuale legislatura continua.
Seconda possibilità: Silvio fa la prima leggina ad personam continuando a sbraitare contro le istituzioni (Fini sbuffa), Bossi rompe il patto (Fini risbuffa), l'opposizione fa il suo mestiere e propone a Fini un'alleanza con l'Udc e Di Pietro. Conseguenze: elezioni anticipate con vittoria della nuova DC.
Terza possibilità: Silvio fa la prima leggina ad personam continuando a sbraitare contro le istituzioni (Fini sbuffa), Bossi rompe il patto (Fini risbuffa), Fini sbrocca, cade il governo, Bossi dichiara guerra al mondo, le ronde padane vanno in giro a pestare gente, i "volontari" della Guardia Nazionale Italiana attaccano chi capita (Gasparri era li per caso), Napolitano continua ad augurarsi l'abbassamento di Toni, Toni rimane alto, il Pd fa comunque le primarie, i grillini vanno sulle montagne, gli arcobalenoidi vanno sulle montagne, Berlusconi vince le primarie del Pd. Conseguenze: arrivano i caschi blu e arrestano tutti.
Il Presidente del Consiglio non resterà con le mani in mano e farà votare in parlamento l'ennesima legge ad personam per bloccare i quattro procedimenti a suo carico: diritti tv Mediaset, corruzione Mills, Mediatrade e compravendita senatori. Una legge ad personam c'è già ed è bloccata al Senato, si tratta di una norma nascosta nella riforma del codice di procedura civile che toglie il valore di prova alle sentenze già passate in giudicato. Per le altre si vedrà.
Poi c'è il patto Fini-Bossi che è stato stipulato prima che la Consulta si pronunciasse sul Lodo: Fini ha garantito il suo appoggio per una candidatura leghista in Veneto alle Regionali e, in cambio, si è fatto promettere dal Senatur una consultazione permanente con la garanzia che le decisione vengano prese in tre. Se Bossi mantiene le promesse, Fini non dovrebbe mollare la triade e così si eviterebbero le elezioni anticipate. Naturalmente il Senatur non vuole assolutamente che si vada alle urne anticipatamente, ciò bloccherebbe l'iter della riforma federalista: «E senza quella riforma scoppia la guerra».
Un'altra questione di cui bisogna tener conto è l'atteggiamento dell'opposizione: se continuerà a tenere un profilo basso significa che non vuole le elezioni anticipate. Le parole di Franceschini e Bersani valgono poco, ci vuole qualcosa di più rumoroso che smuova le masse. Una discesa in piazza per protestare contro le parole del premier e gridare al paese l'importanza delle istituzioni democratiche sarebbe buon inizio.
E qui è il momento della fantapolitica:
Prima possibilità: Silvio si fa tutte le sue leggine ad personam promettendo di fare il bravo, il patto Bossi-Fini tiene, l'opposizione continua a rimanere blanda. Conseguenze: l'attuale legislatura continua.
Seconda possibilità: Silvio fa la prima leggina ad personam continuando a sbraitare contro le istituzioni (Fini sbuffa), Bossi rompe il patto (Fini risbuffa), l'opposizione fa il suo mestiere e propone a Fini un'alleanza con l'Udc e Di Pietro. Conseguenze: elezioni anticipate con vittoria della nuova DC.
Terza possibilità: Silvio fa la prima leggina ad personam continuando a sbraitare contro le istituzioni (Fini sbuffa), Bossi rompe il patto (Fini risbuffa), Fini sbrocca, cade il governo, Bossi dichiara guerra al mondo, le ronde padane vanno in giro a pestare gente, i "volontari" della Guardia Nazionale Italiana attaccano chi capita (Gasparri era li per caso), Napolitano continua ad augurarsi l'abbassamento di Toni, Toni rimane alto, il Pd fa comunque le primarie, i grillini vanno sulle montagne, gli arcobalenoidi vanno sulle montagne, Berlusconi vince le primarie del Pd. Conseguenze: arrivano i caschi blu e arrestano tutti.
Per quanto il terzo scenario sia pura Fantapolitica, non so perchè ma sembra (ahimè/ahinòi) altrettanto plausibile, trovandoci in una situazione di forte anomalia democratica-spazio-temporale!!
RispondiEliminaE'indice di anomalia anche il volto scuro del premier, scuro non per rabbia (cd."inc.nero") ma perchè sta collassando a buco nero dopo esser stato un/una nana bianca: il fondotinta non è più capace di riflettere la luce.
Se collasso dev'essere che collasso sia.
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