Immunità parlamentare, il ritorno

Craxi BerlusconiDopo la bocciatura del Lodo, ritorna in auge l'immunità parlamentare. Alfano: "Si può tornare a parlarne", Follini: "È un argomento su cui si può aprire un confronto", Franceschini: "No, mai", Casini: "Oggi è del tutto inappropriato parlare di immunità" e l'Idv sembra non essere d'accordo.
L'atteggiamento del Ministro dimostra quanto si stiano contorcendo come vipere ferite dopo la decisione della Consulta e Follini, purtroppo, continua a non deluderci.
Ripristinare l'articolo 68 della Costituzione, modificato nel '93 sull'onda di Mani Pulite, ci riporterebbe agli anni bui della nostra democrazia. Quelli, per intenderci, in cui ci furono le stragi di mafia o forse "di qualcun altro". Teniamo gli occhi aperti.

Nota a margine: nessuna delle grandi testate online approfondisce la storia di Di Pietro raccontata ieri ad AnnoZero. L'Onorevole ha rivelato che nel '92 ricevette un'informativa riservata dei carabinieri che lo avvisava di un possibile attentato di mafia nei suoi confronti. "Mi diedero un passaporto con nome diverso a me e a mia moglie - ha dichiarato Di Pietro - e mi dissero che dovevo andare all'estero. Raggiunsi il Costa Rica, dopo un viaggio di 23 ore. Nella missiva dei Ros c'era scritto che la mafia voleva uccidere me, che allora facevo il pm, e Borsellino". Un PM di Milano trattato come uno di Palermo che si occupava di mafia, strano.

Commenti

  1. spero che non si inventino qualche altro lodo o leggina per proteggere il nano

    Ti faccio i complimenti per il blog. Se vuoi potremmo scambiare i link. Il mio blog si occupa di (corretta) informazione soprattutto. Fammi sapere sul mio

    Andrea De Luca
    http://andreainforma.blogspot.com

    RispondiElimina
  2. "Un PM di Milano trattato come uno di Palermo che si occupava di mafia, strano."
    Infatti è decisamente strano...magari anche falso...chissà...in odore di elezioni magari ci si inventa paladini alla stregua di Borsellino che invece ci ha lasciato le penne...mettersi di fianco ad uno cosi deve sicuramente garantire un bel ritorno...ahi ahi Di Pietro...ahi ahi Santoro.

    RispondiElimina
  3. Si, è possibile. Io comunque gli credo, la strategia della tensione attuata dalla mafia, o chicchessia, prendeva di mira obbiettivi "famosi". E lui lo era.
    Oppure lui si stava avvicinando troppo alle infiltrazione mafiose nell'imprenditoria del nord... capisci a me!

    RispondiElimina
  4. Ahi ahi Di Pietro cosa? A Milano la mafia c'era e c'è!

    RispondiElimina
  5. Ma ve lo ricordate il fallito attentato a Costanzo?
    Lui che è pidduista secondo voi per quale motivo doveva essere fatto fuori?
    La P2 e la mafia erano (forse sono) culo e camicia...
    non tutto è come ce lo mostrano...anzi quasi niente.

    RispondiElimina
  6. Forse perché aveva fatto una o più trasmissioni contro la mafia ed era famoso.
    Non condivido la questione mafia e P2 culo e camicia. Secondo me si usavano a vicenda.

    RispondiElimina
  7. Come vuoi, se anche si usavano e si facevano favori, difficilmente si danneggiavano.
    In ogni caso, magari mi sbaglio...il fatto è che non credo a nessun politico che sia dentro il sistema vigente...dunque parto prevenuta e sfiduciata verso qualunque loro affermazione...

    RispondiElimina
  8. "non credo a nessun politico che sia dentro il sistema vigente...dunque parto prevenuta"
    Questo si era capito :)
    Ma neanche io mi fido.

    RispondiElimina
  9. La mafia fa gli attentati, chi governa il paese agisce di conseguenza, ovvero per farli terminare fa leggi più blande.

    RispondiElimina

Posta un commento