Lasciatemi esprimere tutto il mio disprezzo per i medici che hanno denunciato una giovane madre della Costa d'Avorio per clandestinità. Il mio disprezzo non è causato tanto dalla denuncia quanto da quello che racconta Kante, così si chiama la "pericolosa" clandestina, a Repubblica: "In ospedale ci hanno chiesto i documenti, non gli è bastata la fotocopia del mio passaporto, mentre l'originale era trattenuto dalla polizia per la mia richiesta in corso. Non gli è piaciuta neanche la richiesta di soggiorno ormai scaduta. E per oltre 10 giorni mi hanno tenuta separata dal bambino". "Ho temuto che me lo portassero via, che non me lo facessero stringere più tra le braccia"
Qualcuno potrebbe obbiettare sostenendo che i medici, se così si possono chiamare, abbiano fatto solo il loro dovere. Ma permettetemi, che medici sono coloro che fanno soffrire in tal modo una madre? Vergognatevi!
Qualcuno potrebbe obbiettare sostenendo che i medici, se così si possono chiamare, abbiano fatto solo il loro dovere. Ma permettetemi, che medici sono coloro che fanno soffrire in tal modo una madre? Vergognatevi!
Siamo alla frutta. Si potrebbero conoscere i nomi di questi delatori o sono coperti dalla legge sulla privacy o dal lodo Alfano ?
RispondiEliminaUmmm, non so. Comunque lavorano nell'ospedale napoletano Fatebenefratelli.
RispondiEliminaSe è vero (purtroppo ormai si dovrebbe aggiungere sempre questa prefazione) è una vera porcheria. Magari quei dottori, più che il giuramento di Ippocrate, hanno fatto un giuramento ipocrita (scusate la freddura).
RispondiEliminaeccola"questa famosa città civile"...e io ribadisco che urge dotarsi di "un cannone nel cortile".
RispondiEliminaTutta la mia "inutile" solidarietà a questa povera mamma e al suo piccolo.