In realtà la Sardegna è un’isola di camerieri, cuochi e baristi, una regione in cui il turismo selvaggio ha annientato l’economia anziché aiutarla, i grandi complessi turistici sono in mano alle grandi compagnie straniere, che nel 90% dei casi si portano dietro la mano d’opera e ai residenti non restano che scarni posti di manovalanza generica, sottopagati e spesso, o sempre, in condizioni di disagio estremo.
Qualcuno si chiede chi siano quegli eserciti di camerieri silenziosi che portano il drink ai tavolini dei bar di porto Cervo, dove imprenditori e veline pagano volentieri 20 euro per un espresso? La velina del varietà forse si chiederà se davvero quel lavoro sia il massimo a cui quel ragazzo possa aspirare, dopo anni di studi e sacrifici per ottenere una laurea che ha lo stesso valore del tovagliolino di carta con cui si pulisce la bocca siliconata?
Da una lettera a "il Manifesto" di Stefania, 23 anni.
In Sardegna quasi tutti siamo camerieri o sguatteri o "faccendieri".E ringraziamo anche perchè talvolta abbiamo il privilegio di essere assicurati:scambiamo un nostro sacrosanto diritto per benevolenza del padrone, per contraccambiare lo votiamo,
RispondiEliminaahimè.
RispondiEliminaMater, permettimi di stringerti virtualmente la mano; credimi! non è un gesto che compio spesso, speccie di questi tempi...
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