Di Girolamo, lo salveranno ancora?

Il senatore Pdl Nicola Di Girolamo è accusato di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio internazionale e di essere stato eletto all'estero con il contributo determinante di una famiglia mafiosa. Naturalmente lui ha negato - "I fatti contestati non mi appartengono. Non ho mai avuto contatti con mafia, camorra e 'Ndrangheta" -, però l'Espresso ha pubblicato delle foto che lo ritraggono con il boss Franco Pugliese.
Ora una commissione parlamentare dovrà pronunciarsi sulla richiesta a procedere, come l'altra volta. Cioè quando la domanda di autorizzazione all'esecuzione dell'ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal giudice per le indagini preliminari nei suoi confronti, è stata bocciata in Senato. Più precisamente nella seduta n. 60 del 24 settembre 2008.
Vedremo come andrà a finire, ma qualche sospetto ce l'ho.

Commenti

  1. In fondo è noto a tutti che viviamo in uno Stato di Polizia. Magistrati comunisti manovrano le forze eversive (guardia di Finanza e Carabinieri) che spiano subdolamente, tramite intercettazioni ed indagini non autorizzate dal Governo, onesta manovalanza di nobili associazioni benefiche ONLUS e gettano fango sui paladini del Fare (dire,baciare,lettera,testamento) e dell'Amore(...Si...beh...quello a pagamento). Questa virulenza perniciosa di onestà e di legalità a tutti i costi rischia di sprofondare il Paese nel baratro della Democrazia.

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