Ma a Portovesme non succederà mai niente perchè la sicurezza è alle stelle. Basti pensare che l’abbigliamento antinfortunistico se lo deve comprare l’operaio e siccome la maggioranza sono a tempo determinato ci rinunciano per non investire i pochi soldi in materiale a breve scadenza. Sempre a Portovesme un 21enne fu schiacciato vivo dalla pressa che andrebbe controllata sempre sotto la supervisione di due compagni. Invece ci sono i turni massacranti e poco personale quindi lui entrò da solo e nessuno potè fermare le pressa. Sempre a Portovesme ci lavorano i nostri padri, controllati per tutto il periodo lavorativo dai medici aziendali che ne attestano la perfetta salute. Nei primi mesi di pensione però la maggioranza compie il suo ultimo viaggio verso il cimitero in compagnia di cancri di vecchia data. Sempre a Portovesme la maggior parte del lavoro è composta dall’Alcoa e dal suo indotto di piccole imprese in subappalto. L’Alcoa sopravvive solo agli sconti sull’energia elettrica che gli vengono concessi dallo Stato e minaccia il trasferimento ogni volta che sorgono problemi di rinnovo. In questa terra ci si batte per il diritto di lavorare dentro fornaci che uccidono. Eppure il sardo non si ribella, preferisce essere schiavo a casa sua. E i voti lo confermano.
Questa è la risposta di "Verità supposte" al post sui fanghi rossi.
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