E così siamo al 55° posto, l'Ong Transparency international ci ha messo dopo il Botswana e la Repubblica Ceca, che il nostro bel paese fosse corrotto fino al midollo non è una novità.
Dopotutto non si può sognare l'eccellenza quando la maggior parte degli italiani vota per un candidato premier che tenta di corrompere i senatori della maggioranza con delle attricette.
Cosa si può pretendere da un popolo che quando pensa alla sicurezza guarda in cagnesco quello che lui definisce "negro di merda"? Qualcuno questo popolo lo definisce: popolo bue, italiano medio, quelli del grande fratello, cellulari dipendenti, italiotti, etc.
È ancora possibile difendere questa gente? È ancora possibile ritenere il giornalismo italiano l'unico responsabile di questa situazione?
Forse no. I giornalisti, perlomeno quelli con l'"audience alto", hanno molte responsabilità, ma non si può ritenere che l'italiano medio sia esente da colpe.
Ricordiamoci che il popolo bue ha mandato al parlamento europeo una persona che gridava dal palco:«Non ci rompete più i coglioni con gli immigrati, vecchie facce di merda» (Mario Borghezio), dove vogliamo andare in queste condizioni?
Naturalmente: popolo bue con tutto il rispetto per il bue.
Dopotutto non si può sognare l'eccellenza quando la maggior parte degli italiani vota per un candidato premier che tenta di corrompere i senatori della maggioranza con delle attricette.
Cosa si può pretendere da un popolo che quando pensa alla sicurezza guarda in cagnesco quello che lui definisce "negro di merda"? Qualcuno questo popolo lo definisce: popolo bue, italiano medio, quelli del grande fratello, cellulari dipendenti, italiotti, etc.
È ancora possibile difendere questa gente? È ancora possibile ritenere il giornalismo italiano l'unico responsabile di questa situazione?
Forse no. I giornalisti, perlomeno quelli con l'"audience alto", hanno molte responsabilità, ma non si può ritenere che l'italiano medio sia esente da colpe.
Ricordiamoci che il popolo bue ha mandato al parlamento europeo una persona che gridava dal palco:«Non ci rompete più i coglioni con gli immigrati, vecchie facce di merda» (Mario Borghezio), dove vogliamo andare in queste condizioni?
Naturalmente: popolo bue con tutto il rispetto per il bue.
13 Marzo 2013. Fumata bianca e bestialismo del popolo bue
RispondiEliminahttp://youtu.be/XBwEm76YPIg
Assistere l'altra sera alle manifestazioni di giubilo-bue al solo vedere una fumata bianca, mi ha fatto vergognare di appartenere ad un popolo così scemo, dal quale è scemata, appunto, l'individualità umana, a scapito della specie animale... Non possiamo poi lamentarci dei confessionali consigli: dal pagare imposte inique al lasciarci espiantare organi...
In quanto individualità io sono superamento della specie, e lo sono nella misura in cui mi libero dai legami di essa (razza, stirpe, popolo, famiglia, sesso maschile e femminile, Stato, chiesa, ecc.).
Anche in medicina, l'errore di curare la specie anziché gli individui comporta paradossalmente la distruzione dell'umanità perché cocciutamente si insiste nel considerare gli uomini non individui (ogni essere umano è infatti una specie a sé) ma esemplari della specie...
"Come la forma è individuale così lo è anche la sostanza. [...] Nell'uomo [...] ciascun individuo ha la propria sostanza ben distinta dagli altri. Questa è la grande difficoltà nei trapianti di organi, [il fatto] che ciascuno ha la propria proteina. [...] Nel genere umano OGNI uomo ha le qualità di una specie, CIASCUNO è una specie a sé [...].
La teoria della scienza moderna, secondo cui la materia sarebbe il fondamento del sensibile si basa sulla pura concezione materialistica, conseguenza di un difetto di pensiero e di un'osservazione che non sa cogliere tutti i fenomeni" (Ernst Marti, "L'eterico. Un ampliamento delle scienze naturali attraverso l'antroposofia", Ed. Aedel, Torino, 2001, pp. 150-151).
Chi pertanto è favorevole all'espianto/trapianto (o alle fumate bianche) dovrebbe rendersi conto del fatto che la scienza in cui confida (legge morale compresa) pretende di curare la specie umana, senza rendersi conto che la specie umana in realtà non esiste, essendo una mera astrazione di pensiero. Infatti se egli sapesse osservare in modo spregiudicato vedrebbe che in realtà non esiste l'oggetto di percezione corrispondente alla "specie umana", in quanto quel dato individuo umano da curare non è un esemplare della specie da curare, ma qualcosa di più.